Daniela Tiburzi

Comunicazione Sorridente

Un 2021 sorridente

Arrivati finalmente alla fine di questo difficile 2020, è il momento per tutti di stilare la lista dei buoni propositi in vista del nuovo anno, rinnovati dalla speranza di vivere con molta più serenità il futuro; non a caso il detto “Anno nuovo, vita nuova”.

Perché scrivere i buoni propositi?

Riflettere sui propri progetti di vita e su quello che si è riusciti a portare a termine alla fine dell’anno è essenziale per avere una maggiore chiarezza mentale e per poter stabilire le basi da cui ripartire per realizzare impegni, sogni ed obiettivi.

La difficoltà nello scrivere e mettere in azione una lista di buoni propositi è la poca disposizione al cambiamento delle proprie abitudini e la seguente rassegnazione. Come fare allora per riuscire nell’intento? L’aspetto fondamentale per non demordere sulla strada per il coronamento dei propri traguardi è la motivazione e quindi, la forza di volontà . Di grande aiuto è il focalizzarsi su pochi obiettivi nel corso di un anno, prestare attenzione ai risultati ottenuti, non ai piccoli insuccessi e il supporto emotivo delle persone importanti nella nostra vita.

Propositi per la salute orale

E per quanto riguarda la cura della nostra bocca e del nostro sorriso? I buoni propositi in questo caso sono diversi e non interessano solo la nostra salute orale, ma coinvolgono anche il benessere di tutto il nostro corpo.
Attività fisica: anche una semplice passeggiata all’aria aperta, sotto i raggi del sole, aiuta a fissare la vitamina D che mantiene robuste le nostre ossa;
Dieta equilibrata e sana: soprattutto nel periodo festivo post-natalizio sarebbe bene evitare il maggior possibile gli zuccheri e alimenti grassi, origini di carie. Gli alimenti da assumere sono:
– agrumi , ricchi di vitamina C, e legumi , fonte di ferro e magnesio, proteggono le gengive;
– pesce , con alto contenuto di vitamina D agevola l’assorbimento di calcio e fosforo;
– latte e derivati insieme alla frutta secca sono ricchi di calcio, elemento di cui sono costituiti i nostri denti e le nostre ossa;
– finocchi, carote e mele aiutano nella pulizia dei denti;
Buona igiene quotidiana: sarebbe opportuno lavare i denti dopo ogni pasto, sia con lo spazzolino, che con il filo interdentale per una pulizia più accurata;
Controlli regolari: per esseri sicuri di aver rimosso tutta la sporcizia all’interno della nostra bocca, è indicato fissare due sedute all’anno di igiene dentale professionale;
Eliminazione di cattive abitudini: un altro modo per prenderci cura del nostro sorriso è ridurre gradualmente le abitudini dannose, come quelle di mangiarsi le unghie o del fumo;
Lip care: un bel sorriso presuppone delle labbra curate e accattivanti, perciò è fondamentale dare la giusta importanza anche a loro, utilizzando scrub e burro cacao.

E i vostri propositi per il 2021 quali sono? Fatecelo sapere con un commento!

La Teoria dei Tre Cervelli

Sai che cos’è la teoria dei cervelli e perché è così importante parlarne in ambito di comunicazione e marketing? Scopriamolo insieme!

Indice:

Introduzione al cervello

La teoria dei tre cervelli (Rettile, Limbico, Neocorteccia)

Neuromarketing e sensibilizzazione

Introduzione al cervello

Il cervello è uno degli organi più complessi del nostro organismo, è sede di controllo di tutte le attività, volontarie ed involontarie, e delle emozioni. Nel tempo gli studiosi hanno formulato diverse suddivisioni ipotetiche del cervello, come quella tra emisfero sinistro ed emisfero destro o come la teoria dei tre cervelli, ma queste sono vantaggiose solo per studiarne in modo più semplice il funzionamento.

La Teoria dei Tre Cervelli

La teoria dei tre cervelli, dovuta a Paul Donald MacLean nel 1972, in particolar modo, è stata importante per i ricercatori di neuromarketing che hanno creato efficaci strategie, motivando indirettamente le persone ad acquistare il prodotto. Ma come operano e quali sono i tre cervelli? Possiamo distinguere; il cervello rettile, il più antico, il cervello limbico, sviluppatosi più tardi, e la neocorteccia, creatasi in tempi più o meno recenti.

Il cervello rettile è il meno sviluppato e si occupa delle nostre funzioni vitali , come la respirazione o il battito cardiaco; è finalizzato quindi alla nostra sopravvivenza e si basa su istinti primordiali e radicati. È perciò ricettivo e sensibile quando si parla di cibo, sessualità e situazioni di pericolo, in cui “cerca” innanzi tutto una via di fuga e un nascondiglio sicuro.

Il secondo cervello , quello limbico , è responsabile invece della sfera emotiva e dei ricordi. È proprio questo che ci fa commuovere, ad esempio, guardando un film, leggendo un libro o ascoltando una canzone. I pubblicitari e gli esperti di neuromarketing conoscono bene i suoi meccanismi e perciò puntano a toccare corde sensibili del nostro cuore per influenzarci maggiormente nell’acquisto. Quando acquistiamo un prodotto, però, le emozioni sono, sì, elaborate del cervello limbico, ma la decisione conclusiva viene presa da quello rettile.

La neocorteccia , infine, è la parte che si occupa di tutto quello che riguarda la logica, i calcoli e i ragionamenti. La neocorteccia cade in inganno a causa di errori e trappole. Facendo sempre riferimento al markentig, quando desideriamo acquistare qualcosa, non facciamo altro che trovare giustificazioni a supporto del nostro cieco capriccio. Questo è anche il motivo per il quale prodotti validi non funzionano e non riescono ad essere venduti.

In conclusione, senza neanche rendercene conto, siamo sottoposti costantemente a scelte di marketing aziendali, ingannati dal nostro stesso cervello. Ricollegandoci all’ambito dentale, possiamo riportare l’esempio di campagne di dentifrici o chewing gum sbiancanti, non sempre scelte ottimali per il consumatore. Alcuni di questi, infatti, non solo non sbiancano i denti, ma possono rovinare lo smalto e a lungo andare macchiarli irrimediabilmente.

Neuromarketing e sensibilizzazione

Se ci pensiamo bene, acquisti compulsivi di tale genere, spesso fatti senza neanche chiederci se ci serva davvero o meno quello che stiamo per comprare, sono sempre più frequenti. La nostra società sta assumendo giorno dopo giorno un carattere sempre più materialista, conseguendo la felicità per mezzo di tanti piccoli piaceri che ci danno gioia solo momentanea ed effimera. Lo stesso Leopardi parlava di felicità dell’uomo come piacere, come qualcosa di puramente materiale; l’oggetto del desiderio, una volta ottenuto infatti, ci appaga solo momentaneamente per poi lasciarci vuoti.

Ora che dovreste saper riconoscere i piccoli stratagemmi del neuromarketing, spero che sarete più consapevoli nei vostri acquisti, domandandovi perché state comprando e se è realmente quello che desiderate!

Piercing Orali

Ultimamente i piercing orali sono diventati una pratica molto diffusa.

Ma come saperne di più? Ecco qui l’articolo giusto!

 

Indice:

Cos’è un piercing orale e perché viene fatto?

Quali sono i rischi?

Cosa c’è dietro alla scelta di fare un piercing?

Cos’è un piercing orale e perché viene fatto?

Un piercing orale è una perforazione, con l’inserimento di un accessorio decorativo (solitamente gioielli ed oggetti metallici), sulla lingua, alle labbra o alle guance. Recentemente, il piercing orale è divenuto una moda molto diffusa, soprattutto tra i giovani, perché può essere espressione della propria cultura o dei propri gusti estetici. Alcuni dei più diffusi sono lo smiley al frenulo, il brillantino ai denti, il tongue sulla lingua, il cheek piercing sulle guance e il labret sulle labbra.

Questi possono, in realtà, essere molto dannosi per la salute della nostra bocca; i rischi e i danni che si possono riscontrare infatti nel corso del tempo sono tanti, gravi e talvolta irreversibili.

 

Quali sono i rischi?

Il rischio più frequente è quello di gonfiore, forte dolore e spesso infezione. Quest’ultima è dovuta all’enorme quantità di batteri nella bocca che attaccano la ferita aperta del piercing. In particolare, si possono avere problemi respiratori, di masticazione, di pronuncia o di eccessiva salivazione nel caso di gonfiore alla lingua.

Un altro problema potrebbe essere quello di reazioni allergiche, originate dal gioiello. Non si può escludere poi, il possibile danneggiamento dei nervi che potrebbe causare un cambiamento del gusto.

Ma il pericolo più grande è l’attrito del piercing nel tempo contro i denti.

L’abitudine comune di divertirsi, nella maggior parte dei casi, mordendo il piercing stesso, può lesionare le gengive fino a raggiungere nei casi più estremi una recessione gengivale. Inoltre si possono subire erosioni, scheggiature, screpolature, ipersensibilità e addirittura rotture dei denti.

 

Cosa c’è dietro alla scelta di fare un piercing?

Se si è sicuri di voler fare un piercing orale, anche dopo essersi accertati dei rischi possibili, è bene rivolgersi ad un professionista; per giunta, una volta fatto il piercing, si dovrebbe mantenere una buona pulizia in bocca, lavando i denti tre volte al giorno e detergendo accuratamente e regolarmente il gioiello. Ovviamente le visite dentistiche, per chi ha un piercing orale, dovranno essere più frequenti per prevenire possibili danni.

Ma vi siete chiesti come mai oggi sono così in voga i piercing? Probabilmente il problema principale è che si sottovalutano le complicazioni e le conseguenze che possono avere, rischiando quindi di mettere in pericolo la propria salute. E dunque la domanda che sorge quasi spontanea è: cosa c’è dietro a questa superficialità nella scelta di una cosa così seria? È dovuta forse al voler apparire nei social, al voler distinguersi dalla massa, alla moda del momento, magari al credere che potrebbe rendere l’aspetto fisico migliore o semplicemente perché piace? Voi cosa ne pensate?

Non dimenticate mai però, che non è un piercing a determinare la bellezza, ma il sorriso e bisogna prendersene cura!

“La bellezza è potere; un sorriso è la sua spada.” (Charles Reade)

Se hai paura non leggere

Capita anche a te, di aver paura di perdere qualcosa o qualcuno?

È normale, è umano.

Quando possiedi qualcosa, devi tenere in conto anche la paura di perdere quel qualcosa o quel qualcuno.

E il problema è proprio lì, nel possesso.

Possedere un lavoro, un oggetto, denaro, persone, relazioni, la vita.

E se fosse questa la causa dei nostri problemi?

Durante i miei corsi in aula aiuto i partecipanti ad allargare il proprio punto di vista sulla vita, le cose e le persone. Perché cambiando il modo di percepirle, cambierà il modo di reagire ad eventi duri, come una perdita.

Non è una questione razionale, logica, come qualcuno potrebbe presumere…

Perché se bastasse la ragione, allora basterebbe dirti: “non devi aver paura, perché non perdi nulla”.

Funziona? NO.

Perché ricorda, la partita la giochi a livello percettivo, di percezione e reazione, quindi a livello del cervello più antico, che ci comanda per l’80%…

Quindi se anziché vedere la vita come possesso, anziché vedere la presenza di una persona nella tua vita come possesso, la iniziassimo a vedere come un viaggio?

Il viaggio è un’esperienza. Il viaggio sappiamo che è Transitorio ma ci dà forti emozioni.

E quando sai che un viaggio sta per terminare: è vero o non è vero che cerchi di assaporare ogni attimo, di gustarti e vivere intensamente ogni istante, ogni respiro, ogni suono e ogni paesaggio?

Bene mi auguro con tutto il cuore che tu possa applicare questo punto di vista differente, non solo per affrontare le tue paure, ma anche per vivere questa vita che abbiamo in dono come un viaggio avvincente ed emozionante:)

PS: Se vuoi approfondire il tema PAURE, per imparare a gestirle con delle tecniche terapeutiche, allora trovi un’Anteprima gratuita di un video corso sul tema.

È stato realizzato in collaborazione con una Psico terapeuta professionista, mia amica, e tra tutte le paure, abbiamo preso come esempio la paura del dentista.

Si tratta di una vera e propria terapia (breve strategica) fatta in video con tecniche ed esercizi che puoi applicare a qualsiasi paura!

Trovi GRATIS 2 lezioni di anteprima del video corso “Paura del dentista” sul sito www.appy.video

Il Sorriso è Seduzione

Non sono solo un bel paio di gambe o un fisico attraente a rendere irresistibile una donna. Il segreto della seduzione sta in un volto aperto e sorridente. Sono centinaia i libri che parlano di come sedurre, in molti viene citato il sorriso come strumento privilegiato. Così, si è finito per convincersi che quando una donna sorride ti sta seducendo.

Ma è proprio così? Il sorriso che funzione ha? Solitamente chi sorride di più ha la capacità di smorzare le emozioni negative e tiene sotto controllo situazioni di tensione. Vi siete mai accorti che quando siamo in una situazione di crisi viene istintivo abbozzare un sorriso? Il sorriso ha l’importante funzione di abbassare le ostilità, è statisticamente dimostrato che le donne sorridono più spesso degli uomini, questo è stato attribuito all’ipotesi che essendo fisicamente più gracili debbano usare strumenti alternativi per proteggersi dalle aggressività altrui. Se la donna sorride ad un uomo, lo sguardo è languido e si tocca anche i capelli, questo atteggiamento risulta seducente. La valenza emozionale è poi data dal messaggio, che modulato dalla voce e dalle labbra produce un avvicinamento all’altro.

Un sorriso per definirsi efficace non deve essere ”esagerato”, ma appena accennato proprio come quello dei bambini quando si vergognano, che ritirano il mento e con gli occhi ti guardano come se
avessero combinato il danno del secolo.
Quando stringete la mano e mantenete attento e acceso il vostro sguardo, il sorriso provocherà un’esperienza piacevole e invierà un messaggio di apertura, farà illuminare il volto e sopratutto
quando ci troveremo tra estranei sarà il modo migliore per presentarci ed esercitare il nostro influsso positivo su chi ci circonda.

Ma allora quali sono i veri benefici di un sorriso sano?

Il nostro corpo quando sorridiamo produce ossitocina, il meglio conosciuto come “ormone dell’amore”. L’ossitocina viene rilasciata quando diamo o riceviamo supporto dagli altri. Quando sorridiamo manteniamo una postura eretta ed aperta ed è il movimento a creare l’emozione, sorridendo inneschiamo la produzione di ormoni che inibiscono la paura e lo stress e ci permette di aprirci agli altri e di rendere il più efficace possibile l’interazione sociale.

La Celiachia

La Celiachia è una malattia permanente su base infiammatoria dell’intestino tenue caratterizzata dalla distruzione della mucosa di questo tratto intestinale. È causata da una rezione autoimmune al glutine (complesso proteico tipico di alcuni cereali quali orzo grano e segale).

Molti alimenti contengono questi cereali tra i più diffusi abbiamo pane, pizza, pasta e biscotti.

Nelle persone geneticamente predisposte alla celiachia, le cellule del sistema immune attivate dall’esposizione al glutine attaccano la mucosa dell’intestino tenue, arrivando a distruggere i delicati villi che sono le strutture responsabili dell’assorbimento di nutrienti e minerali.

La celiachia può manifestarsi a qualsiasi età e in forme cliniche differenti, sia per la localizzazione che per la severità:

– Forma classica: più rara, associata a un esordio nei primi anni di vita, con sintomi caratterizzati da diarrea, vomito, addome globoso, ipotonia, atrofia muscolare e scarso accrescimento.

– Forma atipica: più frequente, con esordio in età adulta e colpisce prevalentemente le donne.

– Forma potenziale: caratterizzata dalla presenza di anticorpi specifici nel sangue periferico.

La malattia celiaca è la più frequente intolleranza alimentare e colpisce circa l’1% della popolazione. È più frequente tra le donne e, se non trattata, aumenta il rischio di alcune complicanze specifiche femminili, tra cui:

– Disturbi della fertilità (amenorrea, endometriosi, menopausa precoce.

– Difficoltà in gravidanza (poliabortività, ritardo di crescita intra-uterino).

L’unica terapia, ad oggi disponibile,è rappresentata da un corretto e rigoroso regime alimentare. I soggetti celiaci devono escludere dalla dieta tutti gli alimenti a base a base di cereali contenenti glutine compresi quelli dove è aggiunto come additivo durante i processi industriali di trasformazione.

Ora però andiamo a vedere quali sono le manifestazioni cliniche a livello odontoiatrico:

CELIACHIA E SALUTE ORALE

La celiachia si manifesta con la classica sintomatologia intestinale. Ci sono però celiachie atipiche con sintomi extraintestinali, localizzati ad altri distretti anatomici, tra cui il cavo orale.

Odontoiatra e igienista dentale possono avere un ruolo molto importante nella diagnosi precoce della malattia celiaca, che può manifestarsi con segni e sintomi a carico dei tessuti duri e molli del cavo orale provocando persino danni irreversibili. Andiamo ad analizzarli insieme:

– TESSUTI MOLLI:

• Stomatite afosa ricorrente: afte sulla mucosa non cheratinizzata che regrediscono in 10/14 giorni. Hanno una forma rotondeggiante, sono dolorose ma non sanguinanti.

• Interessamento della lingua: dovuto a causa di un malassorbimento della VitB12 acido folico e ferro dovuto alle lesione della mucosa duodenale. Le lesioni sono reversibili e trovano giovamento da una dieta aglutinata.

• Alterazioni del flusso salivare: può essere quantitativo o qualitativo. La diminuzione di enzimi salivari ( che hanno una funzione antimicrobica) porta la mucosa orale ad essere più suscettibile a patologie di vario tipo. Si possono avere infezioni del cavo orale, carie, patologie a carico dei tessuti di sostegno del dente, secchezza della bocca, alterazioni del gusto,difficoltà nella masticazione con conseguenti problemi digestivi.

– TESSUTI DURI:

Il malassorbimento influenza negativamente il processo di mineralizzazione dello smalto e altera la fisiologica eruzione dentaria. Le lesioni dentarie sono irreversibili e non regrediscono con una dieta priva di glutine. I denti vanno incontro ad opacità, macchie circoscritte ( bianco, giallo brunastre), margini incisali ruvidi e sottili. L’alterazione dei prismi dello smalto porta ad una maggiore suscettibilità alla carie.

Cercate di curare il vostro sorriso con una scrupolosa igiene orale domiciliare, meglio se eseguita con spazzolino elettrico, scovolino/ filo interdentale e con un dentifricio remineralizzante per lo smalto.

Dott.Ssa Saber Sarah

Tutto il potere di un sorriso

Quando sorridiamo il cervello avverte una sensazione di soddisfazione ed emette endorfine. Come spiega il dott. Mauro Porte: ”le endorfine sono oppioidi naturali, sostanze chimiche prodotte dal cervello e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante.”

L’interesse scientifico sulle endorfine ha inizio negli anni 70 durante degli studi sull’effetto di alcuni oppiodi esogeni, derivanti da fattori esterni all’organismo (ad esempio la morfina) conducendo alla scoperta di recettori specifici all’interno del sistema nervoso centrale. Si ipotizzò che il cervello stesso fosse in grado di sintetizzare delle “morfine endogene” , chiamate anche “endorfine”.

Esperienze come lo “yoga della risata” , fanno si che i benefici di una risata indotta funzioni anche quando iniziamo a ridere meccanicamente. Anche se inizialmente il sorriso non è spontaneo, gli effetti benefici si manifestano ugualmente.

Queste sostanze fanno parte di meccanismi di difesa dell’organismo i quali ci permettono di continuare a lottare quando siamo sotto stress, un ottimo motivo per continuare a ridere e sorridere. Sono sostanze prodotte dal cervello nel lobo anteriore dell’ipofisi vengono chiamate neurotrasmettitori, sostanze che consentono la trasmissione degli impulsi nervosi tra due regioni separate e poste in collegamento da sinapsi ,trasmettendo impulsi nervosi di tipo eccitatorio o inibitorio a seconda degli stimoli percepiti e necessari alla sopravvivenza.

Esistono diversi modi per stimolarle, alcuni possono essere: fare sport, ascoltare la propria musica preferita, scambiarsi coccole, sorridere, sentire l’odore rilassante della lavanda, ballare.. Insomma tutto ciò che ci fa stare bene e ci rende rilassati o appagati.

Sorridere è un toccasana per la salute e per l’umore, produce una serie di benefici tra i quali quello di ridurre lo stress e il rischio di ictus, aumenta la fiducia in se stessi e negli altri. La risata ha un potere curativo e non solo sull’umore ma anche sul sistema immunitario, il corpo è rilassato quando sorridi e ciò contribuisce a migliorare il tuo stato di benessere e aumentare le tue difese.

Prova a fare un test. Sorridi. Ora prova a pensare a qualcosa di negativo senza perdere il sorriso. E’ difficile vero? Quando sorridiamo il nostro corpo ci manda un messaggio molto chiaro: ”La vita è bella!”. Aiutati a stare lontano da tristezza, stress e preoccupazioni con un sorriso.

“Cose che non passeranno mai di moda: il nero (che va con tutto), un sorriso e l’educazione. Miscelare a piacimento per conquistare il mondo.”

Simbologia della bocca nelle situazioni di ansia

L’ansia è quello stato emotivo che investe una persona ogni volta che entra sotto stresso o ha una forte preoccupazione. Questi sentimenti sono sempre infondati.

Nella vita quotidiana siamo spesso soggetti a situazioni di ansia. Anche la nostra bocca è coinvolta in questi processi. Ci sarà utile analizzarne la simbologia per capirlo.

Come suggerisce il sito www.ildentistamoderno.com questa zona del nostro corpo si offre allo sguardo di un osservatore attento sotto molti punti di vista. Si pensi ad esempio allo stringere i denti per non sbraitare nelle situazioni di intenso stress o ansia oppure al correlazione medico-scientifica che intercorre tra la bocca e i disturbi alimentari quali anoressia e bulimia, oppure ancora allo stringere i denti come naturale espressione di sopportazione.

Ma c’è molto di più! pensiamo ai neonati, che prendono il latte tramite la bocca. L’allattamento è il più romantico ed intimo tra i rapporti che si instaurano tra il bambino e la madre, che con il latte trasmette nutrimento e difese immunitarie fondamentali, oltre che protezione e rassicurazione.

Anche nella vita adulta esistono comportamenti similari, come il gesto di sfogo che il fumatore ripete più volte al giorno con il sigaro, la sigaretta o la pipa. Quelle che vi ho appena descritto sono tutte immagini volte a ricordarvi dell’incessante presenza della nostra bocca, e della sua valenza simbolica. L’ansia gioca una funzione fondamentale nell’ accrescimento di abitudini viziate, scientificamente definite come parafunzioni. Non c’è da sottovalutarle.

Col passare del tempo queste parafunzioni ci porteranno a gravi problemi. Le parafunzioni possono essere diurne o notturne. Le prime avvengono a causa di movimenti automatici ripetuti più volte, durante i quali sperimentiamo onicofagia, serramento, digrignamento, abitudine di interporre oggetti fra denti e labbra ecc.. La loro frequenza aumenta nei casi in cui il soggetto è colpito da una situa-zione che gli arreca ansia, oppure quando è incapace di gestire l’ansia. Le parafunzioni di tipo diurno possono avere varie cause scatenanti quali l’ansia, lo stress, l’abuso di fumo e/o caffeina, alcool e tutte le sostanze eccitanti per il nostro sistema nervoso. Per cercare di ridurle, a volte occorre provare a fare del training o rivolgersi ad uno specialista in grado di correggere il comportamento.

Tipica parafunzione nottorna è invece il bruxismo, che colpisce circa il 60% della popolazione. Classificato come disordine del movimento correlato al sonno, esso si presenta nelle fasi 1 e 2 del sonno NonRem. Nel trattamento di questo disturbo, oltre al semplice bite in alcuni casi è consigliato anche la farmacoterapia o la psicoterapia.

Esiste il paziente perfetto?

Un bravo dentista riesce a percepire se il suo paziente è annoiato già da come varca la porta dello studio: sguardo basso,senza sorriso e,magari appena si siede incrocia gambe e braccia; tutti segni evidenti di chiusura causati quasi sempre dall’attesa.

Quando il paziente è particolarmente agitato attendiamo a fargli vedere il kit di sterilizzazione in special modo in prima visita per poi non sentirsi dire : ”Ma tutta quella roba è per me?” Cerchiamo di spiegare l’utilizzo di ogni singolo strumento in modo da abbassare il livello di stress del soggetto.

Qual’è il paziente perfetto se esiste… quando arriva in studio dice subito :”dottore ho una paura folle”questo sarà un paziente impeccabile, perché  si è messo nella condizione di chiedere aiuto.La persona che ha paura e la nasconde si riconosce subito :non si siede,parla velocemente delle sue esperienze negative mantiene la distanza,e quando è in poltrona non appoggia nemmeno la schiena e il piede è rivolto verso la porta,si allarga la guancia e dice :”guardi questo è il dente che mi fa male”.

Quando chiediamo a qualcuno come sta e lui ci risponde “BENE”, se la risposta è vera tutto il corpo dovrà riflettere lo stato di benessere; l’espressione del volto dovrà essere vivace, la voce forte e chiara e la postura ben centrata. Se i gesti sono incongruenti con la postura,potremmo invece pensare che non si tratta della risposta esatta, che l’altra persona non vuole farci intendere.

Tutti ci tocchiamo il viso durante una conversazione, ma il modo e il numero delle volte in cui lo facciamo aumenta in misura notevolissima quando tentiamo di ingannare. I bugiardi tendono a sfregare il mento, grattarsi un sopracciglio, toccarsi il naso, coprirsi involontariamente la bocca, che sono azioni spesso associate a un momento di stress. A volte i pensieri di un individuo non corrispondono alla sua calma esteriore e determinati gesti possono rivelare, suo malgrado, questa contraddizione.

Presta attenzione alle parole dell’odontoiatra e, allo stesso momento,presta attenzione anche alla sua gestualità.

Come vincere la paura

Il 20% della popolazione mondiale soffre di “odontofobia”,un dato rilevante per capire che non sei solo e che molte persone come te hanno difficoltà a superare LA PAURA DEL DENTISTA.

Fai questo esercizio: descrivi come in una ceck list tutte le tue paure ,dagli una forma un colore un’odore…scrivi tutto nei minimi particolari,poi  quando avrai finito di compilarla  prendila in mano stringi tra le dita il foglio di carta e fallo diventare una pallina .Chiudi gli occhi pensa all’immagine che ti evoca un episodio  che riguarda una situazione che hai già vissuto in uno studio…,  rendi questa immagine piccola  e sbiadita fino a renderla in bianco e nero, guardala in modo dissociato come se guardassi un film al cinema , cambia il suono che senti se c’è ,metti una musica che ti piace  al posto del rumore che senti , se sei seduto alzati in piedi , prendi la lista che hai in mano stringi il pugno e rendila una pallina  e appena sei pronto allontanala da te e  dalle un calcio!! Questo esercizio se vuoi lo faremo insieme in quanto potentissimo poichè aiuta la parte inconscia del nostro cervello ad avere una  diminuzione della percezione del dolore/fastidio che proviamo ogni qual volta che pensiamo a quel tipo di episodio.

Nel fare questo esercizio scoprirai  che non sono tanto le procedure a spaventarti quanto il dentista stesso!

Prendi la parte destra di una nuova pagina del tuo blocco e descrivi una lista dei tuoi ricordi negativi dal dentista. Così facendo sarà più semplice individuare un piano d’azione per superarla.

Quando scriviamo  focalizziamo il nostro pensiero sulla carta,  il quale scaricato dallo stress  rimanda ad una immagine meno impattante  in termini di colori e percezioni per il cervello e quindi a basso carico emotivo.

Scegli il dentista che parla come mangia.

Se ti è capitato di essere spavento davanti a certe pocedure odontoiatriche chiedi di spiegarle con parole semplici!Questo ti consentirà di dare una nuova forma ai tuoi pensieri rendendo l’intervento tanto temuto in un esperienza comune.

Andare dal dentista anche solo per “conoscersi”ti permetterà di evitare tante sedute,risparmiare tempo e non da ultimo denaro!

Datti un premio!

Fatti una domanda guida:che cosa mi serve per raggiungere lo stato di calma?Qual’è la cosa più semplice che posso fare per raggiungere lo stato di calma,rilassatezza,serenità scegli tu lo stato di cui hai bisogno e poi fallo subito! Ad esempio  se decidi di lavorare sulla respirazione fallo in modo da creare una neuro-associazione sempre più robusta la quale se ripetuta a lungo termine diventerà un automatismo, se una cosa ti sembra difficile chiediti :Come posso rendere le cose difficili più faci?

Le domande che non ci portano da nessuna parte sono quelle che contengono il perchè in quanto non hanno spesso una risposta,di fronte ad un problema dobbiamo trovare le condizioni giuste:in che condizioni mi serve essere adesso?Il focus viene spostato sulle condizioni e non  più sul problema la domanda da farsi è :che cosa mi serve per raggiungere queste condizioni?Tutte le volte che farai il passo avanti che ti porterà a vincere la paura del dentista datti una ricompensa ,questo ti permetterà di associare un ricordo positivo alle visite odontoiatriche e ad affrontare l’appuntamento in modo sereno.09

    Join our Newsletter

    We'll send you newsletters with news, tips & tricks. No spams here.

      Contact Us

      We'll send you newsletters with news, tips & tricks. No spams here.

        Call Now Button